

Sophia
Avevo già conosciuto Sophia molti anni fa.
Nel mio archivio la cartella salvata come “2011 Lorenzo” mi riporta al ricordo di una giornata di lavoro piena: tanti soggetti, ore passate assieme senza potersi conoscere davvero e le foto che restano.
Qualcosa mi aveva segnato di quella sua giovinezza intensa, incerta, imprevedibile e nello stesso tempo consapevole.
— Durante il lento passare del duemila e venti ho sentito il bisogno di guardare indietro e dare attenzione a chi ne avrebbe meritata maggiormente. —
Il desiderio di ricontattarle e la scoperta di un cambio del nickname. Sophia al primo messaggio mi ha detto, come per avvisarmi, che stava vivendo una seconda adolescenza. Che piacevole sorpresa, dopo anni, trovare una persona più giovane di prima!
Ho cercato di conoscerla per riuscire a ritrarla attraverso le sue passioni.
Ama la musica, i dischi, il vinile, il suono impuro ma vero, vibrante, caldo e ogni volta diverso e questo mi ha suggerito che Sophia non si ferma alla superficie e cerca il nocciolo delle emozioni.
Mute e silenziose, le foto, mostrano oggi Sophia molto naturale, senza un filo di trucco, ma Il silenzio è fittizio: in sala c’era la musica e il corpo danza [continua sotto]







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Mi aspettavo di trovare Sophia attenta ai dettagli, ansiosa di apparire diversa da come è (cosa che succede ai quasi tutti i miei soggetti) invece Sophia, pur amando gli oggetti, il bello, il dettaglio, Sophia cerca la bellezza in se, nella sua naturalezza, senza orpelli. Lei non cerca alcun rifugio nelle ombre, non nasconde la stanchezza, l’imbarazzo di trovarsi al centro dell’attenzione. Ma balla e progetta un futuro in cui in prima battuta c’è Sophia…. Lei cruda e pura.




